Una storia del medioevo teramano
Commento dell'editore e quarta di copertina:
"Giovedì 20 settembre 1347, sul far della sera, una minacciosa notizia si diffuse tra gli abitanti di Teramo. Un gruppo di 150 uomini, superato lo sbarramento dei pizzolani, valicato il Passo delle Capannelle, si stava dirigendo minacciosamente verso la città. Alla loro guida erano i fratelli Berardo e Simone Ventura, figli del famigerato Matteo, la cui crudeltà era ben nota. I banditi si erano accampati nei pressi del Castello di Miano".
Comincia così una serie di vicende che vedono protagonisti banditi dalla proverbiale audacia: Fra' Moriale, Matilonno di Mosciano, Giovanni della Montagna, il Conte di Svevia, Annichino di Moncado, Cola Orsini.
Tra bande di fuoriusciti, "comitive" e compagnie di ventura, si snoda la vicenda umana di Cola di Bervicaccio, il nemico giurato dei camplesi, che partecipa da protagonista ai principali fatti del suo tempo, dall'uccisione di Antonello de Valle alla lotta tra "Antonellisti" e "Melatinisti", dall'uccisione del Duca Andrea Matteo di Acquaviva alla terribile vendetta della sua famiglia, fino ad arrivare alla tragica morte di Braccio da Montone.